S. Maria in Fabriago-Viola-Bordocchio

Abitanti

Fabriago-Viola-Bordocchio

Castello di Fabriago

717 al 31.12.2013 tra S.Maria in Fabriago-Viola-Bordocchio

Dove Trovarle

S. Maria in FabriagoViolaBordocchio

Appuntamenti

Festa parrocchiale (ultima domenica di maggio)
Iniziative culturali estive presso l’area verde, “Giochi oltre confine” (luglio) sospesa nel 2016.

Impianti sportivi

Campo di calcio regolare comunale con spogliatoi ristrutturati di recente, in collaborazione con il volontariato;
Campetto di calcio (parrocchiale)
Impianto pallavolo (parrocchiale)

Altre strutture

Area verde attrezzata

Centro Civico

E’ posto nell’edificio delle ex scuole elementari dove hanno sede i seggi elettorali, il Consiglio di Circoscrizione, un ambulatorio medico, il gruppo teatrale Gad città di Lugo.

Edifici storici

Il Castello (ristrutturato nel XIX sec.), l’arco del ducato all’ingresso del paese (XVII sec.), il Campanile (VII sec.) e la Chiesa ristrutturata coi fondi del Rotary Club.

Il Castello

Cenni storici

Tra il 1600 e il 1700, S. Maria in Fabriago era sede delle officine Zanotti che producevano le armi degli Estensi. Nella frazione esiste un’ officina da maniscalco in disuso, ancora attrezzata.

Nella seconda metà del 1700, in seguito alla morte del Sig. Rondinelli, i figli decisero di adibire il piano terra della “Casa di villeggiatura” a scopi di rappresentanza mentre le camere da letto e le stanze private erano collocate al secondo piano dell’edificio. La presenza di due grandi saloni, uno dei quali utilizzato come sala dei ricevimenti, dimostra come nel corso del ‘800 l’edificio abbia subito trasformazioni nella definizione interna degli spazzi pubblici e privati. Da questo deduciamo che il Fabbricato non è più una semplice casa di campagna ma diventa bensì un luogo adibito allo svago e al divertimento. La nuova funzione richiedeva nuovi spazi più ampi, adatti ad accogliere ospiti ricchi e numerosi.

Nel 1797 il castello di Lugo (allora ancora denominata “Casa di villeggiatura”) doveva presentarsi all’incirca cosi: costruito in mattoni di calcina in parte intonacato ed in parte con sola riboccatura; coperto di coppi in tavella su robusta traveria di campagna. Comprende nel piano un ingresso a cui si unisce una sala di maggiore larghezza. A destra vi sono sei stanze e corridoio con scala in mattoni, ad uno dei detti ambienti si congiunge un andavino a tutta altezza della gronda. Alla sinistra dell’ingresso e della sala si trovavano due stanze abitabili, una cucina, un portico ed una scaletta con dispensa. Le cose rimasero immutate fino ai primi interventi voluti da Francesco Massari (padre del duca Galeazzo).

Perchè La Bruciata

Il paese di Santa Maria in Fabriago nel XVII secolo era detto “La Bruciata” perché aveva subito un incendio che l’aveva distrutto e fu ricostruito e fortificato nel 1730.
Nel luogo ove ora sorge il castello vi era un grande casolare e del castello esisteva solo la parte a nord. Nel 1882 il duca Massari, sente l’esigenza di abbellire la semplice casa padronale esistente e con l’aiuto dell’ingegnere Muzzio Attendoli e decisero di costruire un castello. Il Duca Galeazzo Massari optò per il medioevo e se lo ricostruì a portata di mano nell’anno stesso della riparazione alla chiesa di Fabriago.
Si può accennare alle vestigia della vecchia torre di levante nei bianchi marmi angolari interiori, rimasti con gli stemmi dei Rondinelli; alle due basi del portale e a due capitelli bizantini. Da basi alle colonne del portale fungevano due leoni scolpiti, già appartenenti al Duomo di Ferrara. Egli fece del castello la sede del suo ducato, che cinse di mura e nobilitò di una porta.

La ristrutturazione del Castello

La ristrutturazione di Attendoli ha radicalmente cambiato l’aspetto dell’edificio, in quanto ha costruito ex novo tutta la parte sud del castello, dove un tempo si trovavano le stanze di servizio, mentre oggi vediamo la torre, il salone dei ricevimenti e la sala da pranzo. Ciò che oggi stupisce però è la mancanza di uniformità, soprattutto per quanto riguarda le finestre, in quanto è presente una mescolanza di forme.
Fu affidata al pittore Pavani la decorazione del castello, propose un grande atrio tetrastilo ispirato alle antiche domus romane, con colonne doriche che reggono un soffitto a finti cassettoni e una nicchia costruita come un arco di trionfo che fa da sfondo prospettico.
Per sistemare l’interno del castello Galeazzo si avvale di un pittore meno noto che ripropone modelli neoclassici abbinati a motivi neorinascimentali, in netto contrasto con l’esterno dell’edificio dove il modello di riferimento è il gotico tardo medievale.

Lo Spoglio

Fino a pochi anni fa l’ingresso principale del castello era adorno di un bel balcone romanico. Era sostenuto da due colonne che poggiavano su due cariatidi che poggiavano a loro volta sulla groppa di due leoni di marmo rossi tenenti ciascuno tra le zanne una testa di bue. Tutto è stato asportato da circa due decenni. I leoni si trovano a Ferrara davanti alla porta maggiore del Duomo. Anche il grande capitello bizantino usato come vera da pozzo nel cortile del castello è stato asportato.

Nel 1915 il Sig. Massari lasciò il castello che vendette nel 1926 insieme agli edifici limitrofi a Cantagalli Enrico. Questu sua volta lo rivendette frazionato in un secondo momento; da allora tutto il complesso cominciò a perdere la sua unitarietà.
I danni maggiori si ebbero nel 1934 quando l’edificio venne venduto all’avv. Matteucci il quale lo destinò a sede di una colonia elioterapica. Successivamente l’edificio fu ceduto a Mons. Galassini che lo trasformò in un istituto per minorenni intitolato a Matteucci. In quella che era l’antica sala dei ricevimenti, fu allestita una cappella e gli affreschi vennero coperti con dei teli perché ritenuti scandalosi.
Oggi il castello è ritenuto in miserevole stato d’abbandono. E’stato spogliato di ogni cosa che potesse avere un valore, comprese porte e finestre. Per far soldi è stata tolta perfino la punta d’oro al parafulmine. (Storia tratta dal sito www.castellodelducatodifabriago.it)

Curiosità

S. Maria in Fabriago era sede delle officine Zanotti che producevano le armi degli Estensi. E’ l0unica frazione del Comune di Lugo ad avere un Castello e un centro storico.

Servizi

Cimitero di Campanile unico tra le frazioni di Fabriago-Viola-Bordocchio.
La frazione è servita da un servizio di trasporto verso le strutture ospedaliere rivolto in particolare agli anziani; è gestito dai Volontari del Centro Sociale “Cà Vecchia” di Voltana. Tutte le aree verdi della frazione sono curate da volontari. Gli impianti sportivi sono gestiti e curati da Associazioni sportive di Volontariato.